Ci tenevo a presentare il libro a Bagnara, per un paio di buoni motivi. Il primo e per me più importante perché mi ha consentito di ringraziare nella sua terra il mio maestro di studi e di vita, professore Rosario Monterosso, al cui ricordo ho voluto dedicare la serata. Spesso tocca ai “forestieri” omaggiare alcune straordinarie personalità dei nostri paesi, probabilmente perché le dinamiche sociali cittadine creano resistenze a volte involontarie, altre ricercate, che rendono tutto molto più difficile. Io sono invece dell’avviso che ogni comunità ha il dovere della memoria nei confronti dei suoi figli migliori. Per questo sono stato particolarmente orgoglioso della lettura dello scritto “In alto a sinistra” eseguita da Francesca Fassari, nel quale provo a riassumere il significato di un rapporto tra allievo curioso e docente generoso che per me significò il privilegio dell’accesso alla biblioteca privata del professore Monterosso e la possibilità di apprezzare l’uomo, non soltanto lo studioso e il fine intellettuale.
Ringrazio la presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso Mimma Garoffolo per l’ospitalità e l’assessore alla Cultura di Bagnara Giuseppe Spoleti per le belle parole. Ringrazio doppiamente Francesca Fassari, per la lettura di “In alto a sinistra” e di “Petali” e per la realizzazione del resoconto fotografico della presentazione del libro, dal quale sono tratte le foto qui pubblicate.
L’incontro di domenica 22 è stato moderato dall’editore di Disoblio Salvatore Bellantone, mentre lo studioso Natale Zappalà ha relazionato sul libro. A entrambi auguro di continuare a resistere nella trincea della cultura, anche se infuria la tempesta e le diserzioni sembrano essere all’ordine del giorno.