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Medaglia di bronzo al valore militare |
Due anni fa scrissi di Giuseppe Silvani, soldato eufemiese nella prima guerra mondiale che alla fine del conflitto fa sostanzialmente perdere le proprie tracce negli Stati Uniti, da dove era rientrato in Italia per essere arruolato nell’esercito. Lo stesso foglio matricolare, conservato presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria, si conclude con l’annotazione “non è stato possibile completarlo risultando l’interessato irreperibile”.
L’articolo ha navigato sulle onde del web fino ad arrivare, qualche giorno fa, davanti agli occhi di Margie Silvani, nipote dello “sconosciuto eroe di Sant’Eufemia”. Grazie a Margie, che vive a Cedar Knolls (New Jersey), possiamo aggiungere nuovi tasselli alla biografia del trovatello eufemiese medaglia di bronzo al valore militare e raccontare una piccola storia di emigrazione che si inserisce nella grande storia dell’emigrazione italiana nel secolo scorso.
Qualche vuoto rimane: ad esempio non sappiamo chi adottò il piccolo Giuseppe Silvani, che tra le altre cose ha lasciato in eredità a figli e nipoti le due fototessere che Pasquale e Domenico (il cognome non è specificato) gli spediscono da Sant’Eufemia nel luglio del 1962 firmandole sul retro, entrambi, “il tuo caro fratello”.
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I due probabili fratelli di Silvani, da sinistra: Pasquale e Domenico |
Apprendiamo invece che nel 1912 Silvani aveva sposato Giuseppa Carzo (nata a Sinopoli), poco tempo prima del suo primo viaggio negli Stati Uniti a bordo della nave “Madonna”, che sbarca a Ellis Island il 15 marzo 1913.
Le medaglie e gli attestati delle onorificenze custoditi da Margie confermano il dato della lacunosità delle fonti documentarie sulla grande guerra e completano l’elenco che era stato possibile stilare sulla base delle informazioni riportate sul foglio matricolare. L’onorificenza più prestigiosa conferita a Silvani è la medaglia di bronzo al valore militare, guadagnata in un’azione di guerra sul Monte San Marco il 23 maggio 1917, che gli vale anche l’assegnazione (“per le ferite di shrapnel riportate alla gamba destra”) del distintivo d’onore, un galloncino d’argento che i soldati feriti in combattimento applicavano alla divisa, sul braccio destro. Seguono le altre decorazioni: la medaglia commemorativa della guerra 1915-1918; la medaglia a ricordo della guerra europea (meglio conosciuta come medaglia interalleata della vittoria o medaglia della vittoria); la croce al merito di guerra.
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Croce al merito di guerra |
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Distintivo d’onore |
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Medaglia interalleata della vittoria |
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Medaglia commemorativa della vittoria |
Infine, l’attestato rilasciato dal ministero della guerra agli italiani rientrati dall’estero per servire l’esercito, che riporta la formula: «All’appello della Patria in armi, accorse sollecito da Oltre Oceano, sfidando le insidie delle navi e dei sommergibili nemici. Partecipò lodevolmente alla lotta per la difesa e il compimento dell’Unità nazionale, meritando la gratitudine della Patria».
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Attestato ministero della guerra |
A guerra finita Silvani parte nuovamente per gli Stati Uniti e, il 20 aprile 1920, sbarca dalla “Pannonia”. La moglie Giuseppa lo raggiunge con la nave “Taormina” più di un anno dopo, il 27 settembre 1921. In tutto saranno sei i figli nati dal matrimonio di Giuseppe e Giuseppa. I quattro maschi partecipano alla seconda guerra mondiale con l’esercito statunitense, quindi troveranno occupazioni dignitose: Rocco presso il dipartimento dei lavori pubblici, come il padre; Pasquale nei vigili del fuoco; James “Jimmy” Vincenzo nel porto di New York; Michael nella polizia.
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Foto del matrimonio di Michael Silvani con Margaret. Da sinistra: Pasquale Silvani, Michael e Margaret, Giuseppa Carzo, Giuseppe Silvani, Rocco Silvani, James Silvani |
Delle figlie, Grace e Mildred “Millie”, la prima muore giovanissima in un incidente d’auto, nel 1949.
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Grace Silvani |
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Michael, James e Millie Silvani |
Giuseppe Silvani si stabilisce a Pittsburgh (Pennsylvania) e lavora per circa nove anni nelle miniere di carbone. Naturalizzato il 7 gennaio 1926, tre anni dopo si trasferisce a West Orange (New Jersey), città nella quale risiederà per tutto il resto della sua vita (muore nel 1967), impiegato presso il dipartimento dei lavori pubblici, come operaio addetto alla manutenzione delle strade. Ed è proprio grazie al responsabile del dipartimento, Louis Falcone, che nel 1957 la comunità di West Orange viene a conoscenza degli atti di eroismo di Silvani durante la guerra dalle colonne del “West Orange Chronicle”: i tre giorni trascorsi senza mangiare per trarsi in salvo dopo un’incursione in territorio nemico; il ferimento alla coscia nella Decima battaglia dell’Isonzo e i 37 giorni di ricovero in ospedale; la cattura di diversi prigionieri nell’azione premiata con il conferimento della medaglia di bronzo al valore militare. Vicende incredibili commentate da Silvani con semplicità e umiltà disarmanti: «Ho fatto semplicemente il mio dovere, come tutti gli altri soldati».
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West Orange Chronicle, 15 luglio 1957 |
*Margie Silvani è la figlia di Michael, il più piccolo dei fratelli Silvani, scomparso nel 2010 (gli altri erano deceduti in precedenza).