La mia nota sulla situazione incresciosa della manutenzione delle ambulanze del 118, che crea disagi anche alla nostra popolazione perché l’ambulanza della postazione di Sant’Eufemia spesso viene chiamata per intervenire in comuni generalmente serviti da altre postazioni, lasciando così scoperto il nostro territorio.
Non è la prima volta che organizzazioni sindacali denunciano le carenze strutturali e strumentali del SUEM 118 nella provincia di Reggio Calabria. Una situazione drammatica ribadita, da ultimo, dalla Cisl – Funzione Pubblica il 2 gennaio scorso, in seguito al contemporaneo guasto delle ambulanze di Reggio Calabria, Scilla, Locri e Taurianova. In mancanza di un contratto con un’officina di riferimento (perché nessuno vuole convenzionarsi con l’Asp? Forse perché non si ha certezza sui tempi di pagamento?) diventa un’odissea realizzare anche soltanto interventi di routine quali il cambio delle pasticche dei freni o della batteria, per cui si rende necessario l’aiuto di privati che supportano il servizio pubblico sostituendosi di fatto ad esso.
Ad essere penalizzati dall’inefficienza dell’Asp di Reggio non sono soltanto i cittadini dei comuni che dovrebbero essere serviti dalle ambulanze pubbliche. Ne sanno qualcosa i cittadini di diversi comuni dell’entroterra aspromontano, ogni volta che la postazione del 118 di Sant’Eufemia d’Aspromonte viene utilizzata per trasferimenti fuori provincia o per effettuare interventi di sostituzione a Scilla, Bagnara o Villa San Giovanni, finendo così per lasciare inevitabilmente scoperto il territorio nel quale operano abitualmente. Una situazione che diventa più grave nella stagione invernale, considerato che l’ambulanza in questione è a trazione integrale, indispensabile per prestare soccorso nelle zone innevate dell’Aspromonte o presso la stazione sciistica di Gambarie.
La tempestività del 118 è chiaramente un’arma vincente quando si ha a che fare con arresti cardiaci, ischemie, incidenti stradali. Che questa tempestività possa mancare perché l’Asp non riesce a garantire ai propri mezzi la normale manutenzione indigna profondamente, al di là di ogni incontestabile vincolo di solidarietà e del dovere di intervenire in caso di emergenza: è già capitato che un ragazzo con una frattura esposta del femore e con una grave emorragia sia stato soccorso con notevole ritardo perché l’ambulanza del 118 di Sant’Eufemia era fuori provincia, per cui si è dovuto attendere un mezzo di soccorso proveniente da Gioia Tauro. In quella circostanza la tragedia non si compì, ma soltanto grazie alla benevolenza del fato.
Una sorta di guerra tra poveri per queste popolazioni che quotidianamente si scontrano con una sanità vergognosamente inefficiente. Figli di un dio minore che vivono in una realtà nella quale un diritto costituzionalmente garantito viene mortificato, nella quale problemi risolvibili con un normale intervento del 118 possono risultare fatali perché l’Asp impiega quindici giorni, un mese, o anche oltre, per fare riparare guasti ordinari alle proprie ambulanze.