Giornata mondiale del malato

In occasione della XXXIII Giornata mondiale del malato, i volontari dell’Agape si sono recati presso la residenza sanitaria per anziani “Mons. Prof. Antonino Messina”, accompagnati dal diacono Vince Cutrì che ha guidato il Rosario – animato anche dalle operatrici della RSA e da alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado – e benedetto il dono consegnato alla struttura dalla presidente Iole Luppino: una statuetta della Madonna di Lourdes nella grotta di Massabielle.
«Cari malati, cari fratelli e sorelle che prestate la vostra assistenza ai sofferenti – si legge nel messaggio di Papa Francesco –, in questo Giubileo voi avete più che mai un ruolo speciale. Il vostro camminare insieme, infatti, è un segno per tutti, “un inno alla dignità umana, un canto di speranza”, la cui voce va ben oltre le stanze e i letti dei luoghi di cura in cui vi trovate, stimolando e incoraggiando nella carità “la coralità della società intera”, in una armonia a volte difficile da realizzare, ma proprio per questo dolcissima e forte, capace di portare luce e calore là dove più ce n’è bisogno».
Non è facile trovare consolazione di fronte alla malattia e all’incontro che si intuisce non lontano con il grande mistero della morte. Eppure i luoghi in cui si soffre sono quelli che toccano le corde più intime dell’animo, capovolgendo la scala dei valori, riportando tutti all’essenzialità della vita e alla sua semplicità: fatta di amore, attenzione, condivisione. Finendo così per trasformare in un momento di crescita l’intensità con cui molti fra gli ospiti della struttura hanno recitato il Rosario, partecipato all’esecuzione di alcuni canti e accolto con emozione la sacra effigie.
Alla visita nella RSA è seguita la santa messa officiata dal parroco don Marco Larosa nella chiesa di Sant’Eufemia, nel corso della quale Iole Luppino ha letto la preghiera predisposta dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI. La celebrazione è stata come ogni anno dedicata ai volontari dell’Agape deceduti, il cui ricordo è un potente incentivo per continuare ad operare con umiltà nella comunità eufemiese.

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