Due pesi e due misure

Il governo italiano – giustamente – sta facendo di tutto per riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò arrestati in seguito all’incidente che ha provocato la morte di due pescatori al largo delle coste indiane. I due militari facevano parte della scorta in servizio “anti-pirateria” sulla petroliera Lexie, battente bandiera italiana. Da un mese sono trattenuti in prigione, separati dagli altri detenuti, in attesa che si giunga ad una soluzione condivisa dal governo indiano e da quello italiano. Palazzo Chigi contesta la competenza della giurisdizione, che dovrebbe essere italiana – essendo l’incidente avvenuto in acque internazionali – e l’arresto stesso, che violerebbe i diritti derivanti dallo status di militari dei due detenuti. Il governo indiano confuta questa tesi: non si tratterebbe di acque internazionali, bensì di “zona contigua”, e i due marò sarebbero forze “private”, non militari. Una vicenda intricata, sulla quale pesa anche la strumentalizzazione politica delle autorità politiche indiane in funzione elettorale, che l’esecutivo guidato da Monti sta seguendo con molta attenzione e apprensione, sia recandosi con propri rappresentanti in India, sia tenendo accesi i riflettori in Parlamento, nelle sedute del governo e in Europa.

Vittorio Arrigoni non era un militare. Era un attivista, in Palestina, dell’International Solidarity Movement. Nel 2010 aveva preso parte alla Freedom Flotilla, spedizione di generi di prima necessità da fare giungere a Gaza forzando il blocco israeliano. Aveva anche denunciato le atrocità commesse dall’esercito di Tel Aviv sulla popolazione inerme, girando e diffondendo video sulle vittime (per lo più bambini) delle bombe al fosforo. Il 15 aprile sarà trascorso un anno da quando è stato ucciso, dopo essere stato rapito da un gruppo salafista. “Un crimine imbarazzante e ignobile”, secondo il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, perpetrato a danno di un italiano “solidale con Gaza”, la presa di distanza dei principali forum jihadisti.
Sul CORRIERE DELLA SERA, Francesco Battistini ha sollevato la questione dei ritardi nel processo per l’assassinio di Arrigoni. Un dibattimento quasi inesistente, udienze brevissime, continui rinvii e la sensazione che la corte sia orientata ad accogliere la tesi difensiva, che addossa la responsabilità ad un fondamentalista islamico ucciso dalla polizia palestinese, scagionando così i quattro imputati (tre attualmente arrestati, uno a piede libero). “Arrigoni, vittima dimenticata di un processo farsa” ha titolato il quotidiano di via Solferino.
Il silenzio del governo italiano su questa vicenda è assordante. La giustificazione ipocrita: essendo Hamas considerata un’organizzazione terroristica, non può essere riconosciuta come interlocutrice dal governo italiano, che per questo motivo non ha mai mandato al processo nemmeno un osservatore.
Ecco, disturba parecchio l’idea che esistano Italiani di serie A in divisa e Italiani di serie B con la pipa in bocca e la kefiah al collo.

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16 risposte a “Due pesi e due misure”

  1. Non credo che gli italiani sequestrati all’estero siano divisi in ostaggi di serie A e ostaggi di serie B e in base ai loro abbigliamenti. Penso che se il governo italiano avesse avuto la possibilità di intervenire per salvare Arrigoni l’avrebbe fatto, indipendentemente dal fatto che indossasse la kefiah e non una divisa. Dal rapimento alla sua uccisione sono passate poche ore e nessuno avrebbe potuto far qualcosa se non gli stessi che l’hanno rapito e ammazzato pur avendolo, forse, riconosciuto. Su quella che è la giustificazione del governo sul silenzio io non vedo ipocrisia, semmai sarebbe il contrario. Considerare Hamas una organizzazione terroristica (come realmente è, nonostante qualche politico italiano vada ogni tanto a braccetto con i suoi “ministri”…) e poi mandare avvocati nel processo significherebbe legittimarli. Una cosa è avere a che fare con uno Stato, un’altra avere a che fare con terroristi. Questo processo poi, così come scritto nell’articolo del Corriere e da te ben riportato, è solo una autentica buffonata. Hanno già deciso chi è il colpevole e chi dovrà pagare e nessun Perry Mason ribalterà questa situazione. Se realmente Hamas avesse voluto far giustizia avrebbe già trovato e condannato i suoi assassini.
    P.S.: una cosa che mi sono sempre chiesto di Arrigoni (e naturalmente di chi ha lo stesso pensiero) è come facesse a “restare umano” e contemporaneamente augurarsi la distruzione di un popolo (quello israeliano in particolare e gli ebrei in generale…).

  2. Non mi voglio incasinare nella distinzione tra antisionismo e antisemitismo. E neanche nel merito della questione mediorientale (ipotesi di ritorno ai confini del '67, ecc..). Dico però che un cittadino italiano dovrebbe essere tale, e tutelato in quanto tale (da vivo e da morto) dal governo del suo Paese, sia che appartenga all'esercito, sia che faccia parte di un'organizzazione non governativa che sostiene la causa palestinese. Personalmente, ho molte perplessità, molti dubbi, e so che può capitare che vi sia contiguità tra un certo attivismo e ambienti fondamentalisti. E' vero: le parole a volte sono sono pietre. Ma anche i video registrati sulla Striscia di Gaza lo sono.

  3. @Enzo, non so dove e come tu ti sia informato riguardo Vittorio Arrigoni, ma quello che dici: "“restare umano” e contemporaneamente augurarsi la distruzione di un popolo (quello israeliano in particolare e gli ebrei in generale…)" è assolutamente falso. Vittorio ha denunciato fortemente ed aspramente i crimini del GOVERNO israeliano, di cui egli stesso fu testimone (durante l'operazione 'piombo fuso' e non solo) ma non si è mai augurato la distruzione del popolo israeliano, nè tantomeno degli ebrei. Se tu stesso noti una così grossa incongruenza converrai con me che c'è qualcosa che non torna… prova ad informarti meglio, e soprattutto non da un'unica categoria di fonti, altrimenti non ne verrai mai a capo…
    @Domenico ho letto il tuo pezzo su AgoraVox, è stata una sorpresa scoprire che arrivava dal tuo blog!! Come immaginerai da quanto ho scritto sopra ho molto apprezzato!! 🙂

  4. Cara Eurema le mie fonti sono le fonti di tutti (radio, televisione, giornali, internet). Arrigoni faceva bene a documentare i crimini del governo israeliano ma per completezza di informazioni avrebbe dovuto documentare anche i crimini contro gli israeliani (lancio indiscriminato di missili contro i civili e le scuole da parte di Hamas, terroristi che si fanno saltare in aria presso le fermate degli autobus o locali affollati…). Inoltre aveva abbracciato completamente la causa di Hamas (non quella del governo palestinese che, pur tra mille difficoltà, è per il dialogo) che ha al primo punto della sua costituzione la distruzione di Israele. Infine dopo la sua morte la madre ha voluto che la salma fosse rimpatriata senza attraversare lo stato di Israele perchè, parole della madre, “lui avrebbe voluto così…”. Se non è odio questo verso Israele e il suo popolo, cos’è allora ?

  5. Vicende terribili , vicende pericolose, vicende delicate..ma continuando così dove vogliamo arrivare? Che fine faranno i nostri due marò? Si continuano a commentare le stesse cose , mentre inesorabilmente il tempo trascorre…..

  6. 2. Parli di completezza di informazione… Bene, innanzitutto c'è da dire che Vittorio non era un giornalista, nè voleva esserlo. Si è ritrovato a ricoprire quel ruolo perchè durante 'Piombo fuso' Israele ha impedito ai giornalisti professionisti l'accesso alla Striscia di Gaza. Dici che avrebbe dovuto documentare anche i razzi palestinesi… già, peccato che in quei 22 giorni lui fosse sotto le bombe israeliane, su una striscia di terra lunga 42 Km e larga da 6,5 a 8, assediata da cielo, da terra (su tre lati) e da mare (sul lato restante), senza nessuna possibilità di entrare e uscire liberamente. Vittorio raccontava quello di cui era testimone, quello che vedeva ogni santo giorno e ogni lunghissima notte con i suoi occhi. Nonostante ciò egli riportava comunque ogni giorno il numero delle vittime (anche israeliane) di cui aveva notizia.

  7. 3. Riguardo il lancio di razzi (e non missili, che son cose ben diverse) palestinesi su obbiettivi civili mi permetto di farti notare un particolare (premesso che io sono ASSOLUTAMENTE contro ogni tipo di aggressione armata, israeliana o palestinese che sia), gli israeliani hanno un esercito dotato delle migliori tecnologie e mezzi, possono puntare (a detta loro) un obbiettivo preciso e distruggere solo quello, 'obbiettivi mirati', 'operazioni chirurgiche'… Nonostante questo durante piombo fuso sono stati bombardati ospedali, moschee, scuole (anche quella delle nazioni unite) nonchè i magazzini con le scorte alimentari (anche quelli erano delle nazioni unite). E questo non lo dice Arrigoni, ma CHIUNQUE sia stato a Gaza dopo piombo fuso (ci sono anche fior di video). Ora, se con tutti i mezzi che ha l'esercito israeliano non è capace di tener fuori dai bombardamenti gli obbiettivi civili come potrebbero mai farlo i miliziani palestinesi avendo a disposizione solo dei lanciarazzi???????? Se fossimo di fronte ad una vera guerra, a due veri eserciti schierati, con uguali mezzi e risorse allora forse ti darei ragione… Ma qui abbiamo, da un lato uno degli eserciti più potenti del mondo, un paese provvisto di sistemi antirazzo, di sistemi d'allarme, di bunker ovunque e, in ultimo, ma non meno importante, della possibilità della popolazione di scappare, di lasciare il paese o semplicemente la città. Dall'altra abbiamo un popolo chiuso in una striscia di terra che non può, neanche volendo, abbandonare, assediata da ogni angolo, che ha a sua difesa un 'esercito' di miliziani armati SOLO di lanciarazzi (contro F16, droni, elicotteri, carri armati, motovedette e quant'altro)
    Se poi vogliamo parlare di kamikaze (a parte il fatto che non si registrano attacchi del genere da non so più quanto tempo) beh… ci sarebbero diverse considerazioni da fare in merito, innanzitutto io mi chiederei cosa li spinge ad un gesto così estremo, che non è solo frutto del fanatismo religioso, come è facile e comodo pensare, bisognerebbe provare ad andare un pò oltre… e se è vero che a questo mondo è tutto un gioco di cause ed effetti per capire bene gli effetti bisognerebbe capire altrettanto bene le cause… ma qui il discorso si fa lungo e non è questa la sede…

  8. 4. "aveva abbracciato completamente la causa di Hamas (non quella del governo palestinese che, pur tra mille difficoltà, è per il dialogo)" e cosa te lo fa credere?? Il fatto che vivesse a Gaza e non in Cisgiordania?? Questo implica automaticamente appoggiare Hamas?? Mi dispiace doverti deludere Enzo, ma una testimonianza chiara di quel che Vittorio pensava di Hamas sta nello scritto col quale, sul suo blog, descriveva un nuovo movimento giovanile nato nella striscia circa un anno fa: "Fustigati da un governo interno che soffoca i diritti civili basilari, frustrati dal collaborazionismo criminale di Ramallah che viene a patti coi massacrati d’Israele, delusi e defraudati da una comunità internazionale lassista e compiacente coi carnefici, il grido cibernetico di questi ragazzi coraggiosi sta raccogliendo sempre più consensi a livello globale, a giudicare dai commenti sulla loro pagina web che si susseguono istante dopo istante da ogni dove." Vittorio appoggiava quei ragazzi, il cui manifesto ideologico era questo: "Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo ONU. Vaffanculo UNWRA. Vaffanculo USA! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell’occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell’indifferenza della comunità internazionale! Vogliamo urlare per rompere il muro di silenzio, ingiustizia e indifferenza, come gli F16 israeliani rompono il muro del suono; vogliamo urlare con tutta la forza delle nostre anime per sfogare l’immensa frustrazione che ci consuma per la situazione del cazzo in cui viviamo; siamo come pidocchi stretti tra due unghie, viviamo un incubo dentro un incubo, dove non c’è spazio né per la speranza né per la libertà."
    E' dalla parte di queste persone che stava Vittorio, non dalla parte di Hamas, ha sostenuto più volte che la gente della striscia subiva non uno, ma due assedi: quello israeliano e quello di Hamas… Ma certe cose pare non si vogliano vedere, e certe frasi pare non si vogliano leggere.

  9. 5. Infine poni l'accento sul rimpatrio della sua salma, fatta passare per l'Egitto e non per Israele. Forse non sai che Israele aveva negato l'accesso al proprio paese a Vittorio. A sua insaputa nel 2005 venne inserito nella lista nera delle persone non gradite ad Israele (non era ancora mai stato a Gaza, mai avuti contatti con Hamas che neanche esisteva ancora…) e quando a dicembre di quell’anno tentò di tornare in palestina, perché invitato a prendere parte ad una Conferenza Internazionale sulla Non-Violenza, venne arrestato, torturato e rimpatriato. Da allora gli venne negata ogni possibilità di accesso al paese in futuro. (http://1.bp.blogspot.com/-1jqmQx23quI/TatdCNjhCiI/AAAAAAAABRo/d3zqAWFq9bE/s1600/vittorio+arrigoni+picchiato.jpg). Inoltre un sito israeliano lo aveva incluso in una lista delle personalità sgradite ad israele, con tanto di foto e di segni distintivi, nonchè di numero di passaporto, con l'invito a chiunque avesse a cuore israele di 'fermarlo'. Ora non vedo perchè se israele non ha voluto Vittorio sul suo suolo quando era in vita avrebbe dovuto accogliere la sua salma da morto… Non è odio, è coerenza.

    Detto ciò chiudo scusandomi ancora con Domenico perchè credo di aver approfittato anche troppo di questo spazio. Non so se ci conosciamo caro Enzo, se sai chi sono e vorrai portare avanti il discorso sono disponibile a confrontarmi ancora con te, magari in altro luogo!
    Buona serata a tutti!

  10. Ok, l'ho postata più volte ma continuo a non vedere la prima parte del mio discorso rivolto ad Enzo… forse è un mio problema, controllerò più tardi, in caso ci riproverò per l'ennesima… 🙁

  11. @Eurema grazie per l'intervento, appassionato e documentato. Al di là del principio che la violenza e la guerra vanno sempre condannate, concordo sul fatto che il popolo palestinese è due volte vittima (dell'esercito israeliano e dei fondamentalisti). Penso anche, però, che si dovrebbe trovare una soluzione, che non può certo essere quella della distruzione dello Stato di Israele. Siamo ovviamente portati a tifare per Davide (in questo caso il popolo palestinese), ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare la Shoah. La pace costa fatica, è più facile fare la guerra.

  12. Si Eurema, ci conosciamo. Ho un negozio di merceria qua a S. Eufemia vicino alla farmacia e non molto distante da casa tua, anzi ti è anche capitato di entrarci con tua sorella e con tua nonna. Piacerebbe anche a me continuare questa, per me piacevole, conversazione ma effettivamente non è questo il luogo per farlo. Abbiamo, ho, approfittato troppo dello spazio e soprattutto della pazienza di Domenic. Ci sarà sicuramente tempo e luogo per farlo. Auguro anche a te una buona serata.
    P.S.: concordo pienamente con te Domenic. Più facile continuare a combattere che iniziare a camminare verso la pace…

  13. Riprovo a postare, per completezza, la prima parte del discorso rivolto ad Enzo:
    Enzo, mi preme darti delle risposte, anche se questo articolo non intendeva approfondire e/o analizzare il pensiero/ideologia di Vittorio Arrigoni, nè il conflitto arabo-israeliano. Chiedo scusa a Domenico per la divagazione che evidentemente è inevitabile quando si tocca il tema…
    Cercherò di risponderti punto per punto:
    1. Le tue fonti. Dici di esserti informato attraverso le fonti di tutti: radio, tv, giornali, internet. Tralascio lo stato dell'informazione italiana, voglio andare oltre! Parli di Vittorio come se lo avessi conosciuto, sicuro delle tue affermazioni e convinto di aver capito che persona fosse. Bene, io quando voglio conoscere una persona cerco un contatto diretto con questa, non mi affido a ciò che riportano gli altri, (ammesso che io voglia davvero capire che persona sia). Io ho conosciuto Vittorio troppo tardi per avere un contatto diretto con lui, per parlarci, per capire. Ho saputo chi fosse solo il giorno in cui è stato rapito ma al contrario tuo non mi sono limitata a informazioni riportate. Ho guardato i suoi video, ho letto il suo libro ed il suo blog, ho letto le SUE parole, non quello che qualcun altro diceva e dice ancora di lui e ti assicuro che c'è una bella differenza.

  14. @Domenico ovvio, mai neanche lontanamente pensato alla distruzione dello Stato di Israele. Quel che è importante, a mio avviso fondamentale, capire è che a fianco allo stato israeliano è giusto, e più che lecito, che vi sia anche lo stato palestinese. Il continuare a negare l'identità di un popolo intero non giova di certo alla pace in quella regione, anzi, inasprisce ancora di più i rapporti. La politica espansionistica israeliana, che continua in barba alle leggi internazionali ed alle risoluzioni ONU, non mi sembra un passo positivo verso la pace, tutt'altro. Quel che mi auguro è quei due popoli possano un giorno convivere pacificamente l'uno con l'altro, ma la volontà e lo sforzo devono essere unanimi. Ho visto dei cambiamenti negli ultimi anni nel modo di agire del popolo palestinese, sia a gaza che in cisgiordania, va avanti sempre di più una lotta ed una resistenza non violenta che in alcuni casi ha avuto degli ottimi risultati, ma nonostante gli sforzi i palestinesi sono sempre additati come terroristi… Non si parla mai delle cose positive, ma questo è un male comune ahimè…

  15. Si e' vero due pesi e due misure, Israele puo' unilateralmente stabilire il limite delle acqua di Gaza, di quelle internazionali che considera sue e uccidere decine di pescatori palestinesi e nessuno (Stato) che contesti. E se Vittorio fosse stato ucciso da uno dei tanti proiettili che lo sfioravano quando manifestava per i diritti del popolo Palestinese di Gaza? anche in questo caso credo che sarebbe stato ignorato. Merde. Lucia

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