Si è conclusa nel cortile della Scuola dell’infanzia paritaria “Padre Annibale Maria di Francia” l’edizione 2024 della colonia estiva dell’Agape. Una serata di canti, balli, giochi, rustici, dolci e tanti, tanti sorrisi. Il magone alla fine resta sempre, ma anche la determinazione nel darsi tutti appuntamento alla prossima estate.
Quest’anno è stata dura, inutile nasconderlo. Ma forse proprio per questo è stato più bello riuscirci ancora, perché la forza di volontà davvero è capace di smuovere le montagne. Abbiamo fatto del nostro meglio, siamo stati ripagati dalla felicità dei ragazzi. Questo conta.
C. con le sue mille domande, R. che barcolla ma non crolla, G. che aspetta in piedi dietro la porta l’arrivo del furgone, anche quest’anno generosamente messo a disposizione dalla “Annibale Maria di Francia”. T. lo “sdraiatore”, improvvisatosi anche venditore ambulante, per la gioia di tutti. N. che ha provato senza braccioli né ciambella: «Tienimi stretto». Certo che ti teniamo stretto, basta il tuo “ciauwu” ad aprire il cuore. Bastano i tuoi occhi, quando ti abbiamo detto che era l’ultimo giorno di mare.
E poi l’esordio della sedia job ricevuta in dono, a conferma di quanto importante sia il contributo della comunità e dei privati che da sempre sostengono questa iniziativa, in silenzio o partecipando al veglione di fine anno, che di fatto finanzia la colonia. Ancora una volta a Bagnara, quest’anno in due tempi: fine luglio e fine agosto, per riuscire in qualche modo a completare due settimane.
Quest’anno siamo stati in pochi, troppo pochi, anche se tre nuove volontarie hanno avuto modo di provare questa esperienza. Ma non si può fare volontariato, così come partecipare alle attività di qualsiasi associazione, se non si è disposti a rinunciare a qualcosa. Non si tratta di coprire un buco nelle proprie vite, quanto di aggiungere qualcosa che le arricchisca di senso.
Esistono sempre validi motivi che portano altrove: impegni di lavoro e di famiglia, difficoltà ad incastrare giorni ed ore. Ma ne esiste sempre almeno uno in più per non tirarsi indietro, per esserci. E per rispondere al dolore recente degli addii di Cosimo e Angela con l’allegria di questi giorni, che a loro dedichiamo.
Una grande prova di generosità
Grazie anche ad un ottimo lavoro di prevendita e alla grande adesione in piazza Matteotti nella mattina di domenica 12 maggio, tutte le azalee dell’AIRC sono state distribuite dai volontari dell’Agape. Con 168 piantine, Sant’Eufemia d’Aspromonte ha conseguito nella provincia di Reggio Calabria il migliore risultato, in proporzione alla popolazione, confermandosi inoltre tra i primi comuni in termini assoluti.
Grazie a tutti per il generoso contributo in favore della ricerca per lotta contro il cancro.
L’azalea della ricerca per la festa della mamma
Domenica 12 maggio, in occasione della Festa della Mamma, oltre 20.000 volontari saranno presenti in 3.500 piazze italiane con l’azalea della ricerca AIRC, che quest’anno festeggia il suo quarantesimo compleanno.
Insieme all’azalea verrà offerta una guida che ripercorre i principali traguardi raggiunti: «Le conquiste della ricerca si traducono in vite salvate e negli ultimi quarant’anni in Europa – ricorda l’Airc – sono state salvate dal cancro le vite di oltre due milioni di donne».
A Sant’Eufemia d’Aspromonte saranno i volontari dell’Agape ad occuparsi della distribuzione della piantina simbolo della battaglia contro i tumori femminili.
Con una donazione di 18 euro, potremo festeggiare le nostre mamme e dare un aiuto concreto alla lotta contro il cancro.
Chi volesse aderire alla prevendita, può contattare i volontari dell’associazione.
Vi aspettiamo in piazza Matteotti, dalle ore 9.00 alle 13.00.
La Pasqua di solidarietà dell’Agape
Un piccolo pensiero per dire “ci siamo”, come Agape e come comunità che con la propria generosità consente ai volontari di “esserci”. È il senso della distribuzione delle uova di Pasqua, stamattina, agli amici dell’Agape e ai ragazzi che in estate partecipano alla colonia estiva. Ed è bello leggere negli occhi l’attesa di chi sa che, come ogni anno, i volontari arriveranno. La Pasqua di solidarietà dell’Agape è fatta di gesti, di abbracci, di parole scambiate dandosi appuntamento alle occasioni di incontro, come quello recente in pizzeria o all’ estate imminente che vedrà tutti alle prese con ciambelle e creme solari.
Mercoledì c’era stata la prima iniziativa pasquale, l’ormai ventennale Via Crucis con gli ammalati all’interno della Residenza sanitaria per anziani “Mons. Prof. Antonino Messina”, preceduto dalla consegna di un uovo di Pasqua. Condotti dal parroco don Marco Larosa, i volontari dell’associazione, le operatrici della struttura e il coro “Cosma Passalacqua” guidato dal Maestro Angela Luppino hanno ripercorso le tappe della Passione di Gesù in un luogo che richiama, in eguale misura, sofferenza e amore. Caterina e Iole si sono soffermate con la croce e con i cartelli delle stazioni accanto agli ospiti della struttura, disposti attorno al tavolo circolare della sala ricreativa, mentre si susseguivano le letture delle riflessioni, aventi come tema “Prima di tutto la vita”.
La Via Crucis nella RSA tocca corde intime per ciò che rappresenta e per la partecipazione degli anziani che ne seguono lo svolgimento con emozione, sia quando pregano e ascoltano, sia quando si uniscono commossi all’esecuzione dei canti della tradizione pasquale, tra i quali lo straziante “Stava Maria dolente” nell’intensa esecuzione di Noemi e Stefania.
La Giornata del malato
La Giornata mondiale del malato, istituita da Giovanni Paolo II e giunta alla trentaduesima edizione, anche quest’anno è stata onorata dall’Agape con la visita agli ospiti della RSA “Mons. Prof. Antonino Messina”. Nel suo messaggio, Papa Francesco si è soffermato sulla necessità di “curare il malato curando le relazioni”: «L’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria. Il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. […] La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi. In questo cambiamento d’epoca che viviamo, specialmente noi cristiani siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato».
Dopo la consegna del dono dell’associazione da parte del presidente Iole Luppino (un cero per la piccola cappella della struttura), i volontari hanno recitato il Santo Rosario condotto dal parroco don Marco. Con la consueta disponibilità e sensibilità, il coro parrocchiale “Cosma Passalacqua”, guidato dal Maestro Angela Luppino, ha aderito all’iniziativa accompagnando le preghiere con l’esecuzione di canti religiosi. Molto intensa ed emozionante la partecipazione attiva di alcuni anziani, tra i quali non c’era purtroppo la signora Rosa, deceduta qualche giorno prima ed alla quale la Giornata è stata dedicata.
Presso la chiesa di Sant’Ambrogio, don Marco ha infine celebrato la Santa Messa in onore dei volontari dell’Agape che continuano a vivere nel ricordo di tutti: Adelina, Anna, Marco, Antonella, Sarina.
Il Natale di solidarietà dell’Agape
Venerdì 29 dicembre, presso la sala ricevimenti “Cagnolino”, avrà luogo il tradizionale veglione di fine anno che conclude le iniziative del “Natale di solidarietà” dell’Agape.
Le attività dell’associazione presieduta da Iole Luppino hanno avuto inizio il 2 dicembre, con la consegna alla RSA “Prof. Mons. Antonino Messina” di un albero di Natale che dopo le festività sarà messo a dimora nel giardino. I volontari dell’associazione, insieme alle operatrici e agli ospiti della struttura, in un clima di partecipata condivisione hanno poi recitato il Santo Rosario in onore dell’Immacolata.
La realizzazione della seconda iniziativa è stata resa possibile grazie alla sensibilità del coro parrocchiale “Cosma Passalacqua”, con il quale da tempo l’Agape organizza presso la RSA “Messina” momenti di intrattenimento musicale. Con l’accompagnamento del coro, sono stati infatti intonati i canti della tradizione natalizia, eseguiti al ritmo del battito delle mani e con il coinvolgimento degli anziani della struttura, alcuni visibilmente emozionati.
Qualche giorno fa i volontari hanno invece fatto visita ai partecipanti alla colonia estiva per scambiare gli auguri e per consegnare un regalino da mettere sotto l’albero.
L’evento del 29 dicembre non è soltanto l’occasione per trascorrere una serata in allegria tra giochi, canti e balli. Tutte le attività dell’associazione, a cominciare dalla colonia estiva che è quella economicamente più dispendiosa, sono infatti finanziate con il ricavato della tombolata di fine anno. Per questo è importante partecipare. L’Agape è sostanzialmente uno strumento a disposizione del territorio (non l’unico, ovviamente), che consente alla nostra generosa comunità di dare un contributo concreto per la realizzazione di iniziative di solidarietà.
Vi aspettiamo!
L’umanità dei luoghi
“L’umanità dei luoghi. Storie di volontariato dall’Aspromonte al mare” è un documentario, prodotto dal Centro Servizi per il Volontariato dei Due Mari – ETS e realizzato da MedMedia, che in circa un’ora racconta storie significative di volontariato della Provincia di Reggio Calabria. Si parla anche dell’Agape di Sant’Eufemia d’Aspromonte (al minuto 30:50): anzi, sono i volontari a raccontare e a raccontarsi mentre sono impegnati nella realizzazione della colonia estiva.
Di recente, “L’umanità dei luoghi” è stato selezionato per concorrere al 77° Festival Internazionale del Cinema di Salerno e, fino alle 23:55 del 1° dicembre, è possibile sostenerne la candidatura.
Per votare è sufficiente aprire il link https://show.festivaldelcinema.it/ e registrarsi, fare l’accesso (login) digitando il nome utente e la password, cliccare sulla sezione DOCUMENTARI, trovare “L’umanità dei luoghi” e votare scegliendo il numero di stelline (da 1 a 5).
Consiglio non soltanto di votare: l’intero documentario merita di essere guardato. In Calabria ci sono tante storie belle, che meritano di essere raccontate e conosciute.
Con Sant’Eufemia tra gli anziani della residenza sanitaria assistenziale
Sin dalla sua fondazione, tra la RSA “Mons. Prof. Antonino Messina” e l’Associazione di volontariato cristiano “Agape” perdura un rapporto speciale, che nel tempo si è consolidato grazie alla realizzazione di iniziative di solidarietà presso la struttura di via Silvio Pellico. Anche ora che non è consentito effettuare le visite come nel periodo pre-covid, sono infatti diverse le occasioni di incontro: il “Natale di solidarietà”, la Via Crucis pasquale, la Giornata Mondiale del Malato, momenti di preghiera nel corso dell’anno con la recita del Rosario.
I volontari si sentono a casa, da parte della direttrice Rossana Panarello e del personale che lavora nella struttura ci sono sempre grande disponibilità, spirito di collaborazione e un’apertura verso l’esterno che non è scontata, ma che è molto gratificante.
Anche questa volta è stato così per l’idea, sposata con entusiasmo dal parroco don Marco Larosa, di fare vivere la novena di Sant’Eufemia anche agli ospiti della struttura, alla quale la presidente dell’Agape Iole Luppino ha consegnato una statuetta della Santa Protettrice. La visita e la recita della coroncina in onore di Sant’Eufemia è stata impreziosita dalla presenza del coro polifonico parrocchiale “Cosma Passalacqua”, con il quale da diversi anni l’Agape – specialmente all’interno della RSA – opera sinergicamente. Vivere al meglio l’associazionismo significa collaborare con le realtà operanti sul territorio, portatrici di identità proprie che, messe insieme, moltiplicano gli effetti positivi delle singole specificità.
Dopo la recita della coroncina, guidata da don Marco, il salone della struttura è stato inondato dalla soave musica del Maestro Angela Luppino e dalle voci del coro parrocchiale, che ha eseguito i canti tradizionali dedicati a Sant’Eufemia: “Tutta bella, tutta pura” e “Leviam giulivi un cantico”. Un’esibizione toccante, alla quale molti anziani hanno dato un attivo e molto emozionato contributo.
Per i volontari dell’Agape i momenti vissuti nella RSA “Messina”, emotivamente forti, sono unici. “Come se qualcuno li disegnasse con cura”, ha commentato un volontario, “ma in questa occasione con una cura addirittura maggiore rispetto al solito”: «Un luogo di sofferenza si trasforma di colpo in un angolo di paradiso nel quale il canto e la preghiera diventano, per chi crede in Dio, speranza di eternità».
La struttura sanitaria è parte integrante della comunità eufemiese. Non è un luogo di morte, bensì un luogo di dedizione, di amore, di vita al di là delle difficoltà e del destino intuibile per coloro che si accingono a percorrere l’ultimo tratto di strada. I quali, proprio per questo motivo, meritano la massima considerazione. Osservando gli anziani e l’attività del personale della struttura si riesce a comprendere quanto sia orrenda l’imperante cultura dello scarto, più volte denunciata da Papa Francesco, e quanto sia inestimabile il valore di ogni singola esistenza umana.
No casa, no casa
«No casa, no casa». Non sappiamo se il rientro dall’ultimo giorno di colonia dell’Agape sia stato più duro per il nostro nuovo amico o per i volontari. E pensare che l’impatto era stato quasi traumatico. Sì, perché N., otto anni e gli occhi di chi ne ha viste tante per la sua poca età, al mare non ci era mai andato. La sabbia dentro le ciabatte brucia, lui non conosce questa sensazione. Tocca ad un volontario caricarselo in braccio con tutta la ciambella e portarlo in acqua. Ma non vuole entrare perché ha paura, strilla. Occorre pazienza, sedersi sulla battigia e bagnarsi a malapena i piedi. Si calma, anche se lo spavento torna quando un’onda più lunga gli arriva sulle gambe e sale sul pancino. Piange nuovamente. I volontari sono testardi, sanno aspettare. Il bambino non conosce nessuno, è il loro primo incontro. Ci deve prendere confidenza, come con l’acqua del mare. La fiducia arriva piano piano, seduti sulla riva, fino a quando N. non si lascia prendere in braccio e fa ingresso nella vasta distesa blu aggrappato al collo del suo bagnino personale. È fatta. Ora il mare è uno spazio accogliente, N. addirittura imita il volontario che fa la fontana con la bocca e per tutti i restanti giorni sarà un’impresa riuscire a convincerlo, quando arriva il momento di uscire. Anche se fuori si diverte con paletta, secchiello e formine, il pallone di diversi colori.
La magia delle colonie estive dell’Agape è il moltiplicatore d’amore che si sviluppa tra volontari, ragazzi e chi “si trova a passare”: una compagnetta di giochi che non teme il mare agitato, la mamma che regala a N. lo zainetto di Spiderman, la coppia che dà una mano e che R. chiama “u papà” e “a mamma”. Proprio lui che quest’inverno ci aveva fatto tremare e aveva annuito quando, andando a fargli visita, lo avvisammo: «Vedi di riprenderti, che in estate dobbiamo andare al mare». È stato di parola.
Parlare di volontariato è importante: non è vanità, né una forma di autocompiacimento per dire “guardate quanto siamo belli, buoni e bravi”. Serve per attivare sinergie positive di fronte a situazioni di bisogno che esistono, ma che non si possono conoscere se non si ha un “gancio”, se non ci si sporca le mani, se non si entra nelle case. Ed è motivo di orgoglio, per tutti noi, constatare la fiducia delle famiglie che da venticinque anni ci affidano ragazzi da assistere con un’attenzione particolare. È ciò che è successo quest’anno con N., grazie alla segnalazione di un’insegnante della scuola elementare.
Il senso di “fare rete” sta nella collaborazione tra associazioni, istituzioni e comunità. Sta nella generosità della Scuola dell’infanzia paritaria “Padre Annibale Maria di Francia”, che ha messo a disposizione dell’associazione un mezzo di trasporto. Sta nel contributo di tutti coloro che partecipano alla raccolta di fondi nel tradizionale veglione di fine anno, grazie alla quale l’Agape finanzia la colonia estiva.
Ogni edizione ha la sua canzone. L’hit di quest’anno è stata “Supereroi” di Mr. Rain, intonata da grandi e piccoli lungo il tragitto che da Sant’Eufemia conduce a Bagnara: «Non ho molto da darti, ma ti giuro che camminerò a un passo da te».
Una nuova primavera
Ci siamo lasciati alle spalle tre anni di clausura e di scoramento, complici il Covid e le note vicende che hanno fatto piombare il paese in una sorta di abulia mai conosciuta in passato. Sant’Eufemia ha sempre avuto un tessuto sociale caratterizzato dalla particolare vitalità delle sue associazioni culturali, sportive, di volontariato e di promozione del territorio, dal dinamismo delle scuole e della parrocchia. Da questo punto di vista, il triennio 2020-2022 è stato sconfortante, ancorché comprensibile nel contesto di sbandamento generale causato anche dalla difficoltà di instaurare sinergie istituzionali. Avere privato per oltre due anni il paese di un’amministrazione comunale è stata la carognata più grave subita dalla nostra comunità, non mi stancherò mai di ribadirlo ogni volta che ne avrò occasione.
Alcuni hanno provato a reagire e a loro va riconosciuto il merito di avere tenuto accesa una fiammella, alimentata da iniziative non irrilevanti: la parrocchia, l’Agape, il “Team Bike Sant’Eufemia 1000 km”, mastro Mimmo Fedele con l’Associazione regionale sarti e stilisti calabresi, le scuole, i due cori parrocchiali “Cosma Passalacqua” e “cAntonella gioia”.
Questo per il passato. Il presente, per fortuna, ci parla d’altro. Da diversi mesi a Sant’Eufemia soffia un vento di rinascita che ispira fiducia. Piccole tracce, però incoraggianti, che vanno seguite con attenzione. Su tutte, la costituzione dell’associazione musicale “Thàleia”, composta da ragazzi giovanissimi ma già promotori di numerose iniziative (incontro sul ruolo della donna nella storia musicale, concerto per l’anniversario dell’Unità d’Italia, esibizioni varie), i quali per il solo mese di aprile hanno previsto tre incontri letterari e un concerto in piazza, per la Festa della Liberazione.
Ma anche i protagonisti storici delle manifestazioni eufemiesi sono in fermento. L’associazione di volontariato cristiano “Agape”, che pure in questi anni è riuscita a mantenere la maggior parte delle sue tradizionali iniziative, dopo lo stop dell’anno scorso organizzerà nuovamente la colonia estiva per i disabili. Il “Terzo millennio”, da oltre due decenni protagonista assoluto dell’associazionismo eufemiese, tornerà con la “Primavera di libri” e ha in cantiere ambiziosi progetti nel campo della recitazione e del teatro.
Indizi importanti, che segnalano una ricucitura del tessuto cittadino sfibrato dagli eventi dell’ultimo triennio e che occorre convogliare nella direzione di un’auspicabile ripresa culturale e sociale. I riti religiosi della Settimana Santa hanno registrato un’adesione popolare straordinaria, come non accadeva da tempo e sulla quale è necessario riflettere. Una nuova primavera può infatti sbocciare soltanto se si parte da questo diffuso desiderio di partecipazione, che trae linfa dal sentimento identitario della condivisione di un destino comune.