Buon 2025

Erri De Luca ricorda che – secondo un vecchio proverbio – tre anni dura una siepe, tre siepi un cane, tre cani un cavallo, tre cavalli un uomo. Nelle sue tre fasi, l’andatura della vita umana ricalca il ritmo del cavallo: al galoppo nella gioventù, al trotto in età adulta, al passo quando gli anni cominciano a pesare. «Ma il tempo, il tempo chi me lo rende?», si chiede Francesco Guccini nell’intimo brano “Lettera”.
Senza il tempo non ci sarebbe la vita, costretti come siamo tra un inizio e una fine. Ed è inevitabile – ogni volta che la punta della biro punge il foglio – riflettere sugli anni che passano, con il loro carico di nostalgia. Con assenze che diventano buchi neri nei quali si rischia di affogare, quando sulle sedie vuote lampeggia il conto alla rovescia di una ricorrenza. Chiedersi se sia andata come avremmo desiderato, o se piuttosto il punto sia una liberazione, da trasformare in un trampolino dal quale saltare in groppa al futuro.
Chiunque commette errori, ha rimpianti, riscriverebbe qualche pagina scarabocchiata male. Ma viviamo nel presente e, ogni volta, è sempre una novità. Siamo ciò che siamo in una determinata circostanza, non le inutili ruminazioni del senno di poi.
Non ha senso la camicia di Nesso di ciò che poteva essere e non è stato. Vivere “bene” presuppone una buona dosa di accettazione, che non è rassegnazione, bensì la consapevolezza che l’esperienza è un’invenzione del giorno dopo.
Bisognerebbe abbandonarsi al mistero del viaggio, ai suoi incontri e alle sue emozioni. Gustare il bicchiere mezzo pieno, non recriminare sulla metà vuota. Riscoprire il fascino della lentezza per riuscire ad apprezzare il paesaggio, ascoltare il vento, avvertire colori e odori di un’avventura comunque affascinante. Farne post-it da attaccare all’anima, come gli attimi collezionati da Heinrich Böll.
“Richiamare in cuore” è l’etimologia della parola ricordo, che procede a passo lento, ma deciso, per contrastare l’oblio che incombe sul frenetico usa e getta di giornate uguali. Un viaggio, anche questo, che richiede occhi indomabili.
E allora buon anno a chi ha un motivo per non arrendersi e a chi, pur non intravedendolo tra i nuvoloni gravidi di pioggia, non smette mai di cercarlo.

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Una risposta a “Buon 2025”

  1. C’è sempre un motivo che ci dà la forza di non arrenderci.Anche quando tutto ci rema contro,la speranza non si deve mai perdere.La vita…Un susseguirsi di eventi,sta a noi trovare il senso di ciò che vogliono rivelarci.1 di 365,a ciò che la vita riserva🍾

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