Da quasi un quindicennio mi occupo della ricostruzione della memoria storica di Sant’Eufemia d’Aspromonte nell’età contemporanea e, forse, è giunto il momento di porre un punto. Il senso di questo libro sta proprio nella necessità di dare organicità e sintesi in un unico volume a tre lustri di ricerche e di pubblicazioni. Nelle pagine che seguono il lettore troverà la ricostruzione di eventi storici e medaglioni biografici oggetto di studio già nei precedenti lavori, qui oggetto di approfondimento e di revisione, ma anche pagine inedite.
Ci sarebbe molto altro da scrivere sulla storia di Sant’Eufemia d’Aspromonte, ma per poterlo fare in maniera compiuta sarebbe necessario l’impegno culturale delle istituzioni, in primis per facilitare l’attività di reperimento delle fonti storiche. È questo lo scoglio più arduo per chi si approccia agli studi di storia locale e si trova a battagliare con fonti sparse e incomplete, sufficienti per alcuni periodi storici e assolutamente carenti per altri.
Per tale ragione ho ritenuto opportuno ricorrere ad un’impostazione “a quadri”, strutturando il volume in tre specifiche sezioni e i paragrafi in unità autonome. Nella prima parte, gli eventi della storia locale si intrecciano con la “storia grande”: i terremoti, il Risorgimento, la Prima guerra mondiale. La seconda è dedicata ad aspetti significativi della società eufemiese nel XX secolo. Nella terza, prendono corpo le biografie delle personalità più eminenti nell’arco temporale in esame.
Il risultato ottenuto non ha la pretesa di essere esaustivo. Altri avvenimenti avrebbero meritato di essere ricostruiti, così come altri protagonisti cittadini sarebbero stati meritevoli di un medaglione biografico. Ma i libri di storia si scrivono sulla base dei documenti pubblici e privati reperibili, che per Sant’Eufemia sono quelli custoditi presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria, pochissime carte private e pubblicazioni pressocché introvabili.
L’auspicio è che in un futuro non troppo lontano si riesca ad istituire l’Archivio storico comunale, che salverebbe dal degrado le carte stipate negli scantinati del palazzo municipale e consentirebbe agli studiosi di avere accesso ad una documentazione completa, almeno per tutto il XX secolo.
Sento il dovere di ringraziare la direttrice Maria Fortunata Minasi e il personale dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria; Maria Pillari e Vincenzo Papalia dell’Ufficio anagrafe e Stato civile del Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Margie Silvani, il cui contributo è stato fondamentale per il completamento della biografia del nonno Giuseppe Silvani. Pasquale Federico, che mi ha “regalato” la storia della “pulicia rizza”. Nino Giunta per la testimonianza sull’esperienza da direttore della rivista “Incontri”. Gaetano Chirico, che ha accolto con molto favore l’invito a rispondere alle domande sul padre, “don Pepè”. Erminia Forgione per il ricordo della nonna, la levatrice Giuseppina Pinneri. Enzo Fedele per avere messo a mia disposizione il patrimonio documentario dell’Associazione culturale “Sant’Ambrogio”. Elisa Lupoi e Rosa Fedele per il supporto ormai datato ma preziosissimo alle mie attività di ricerca. Domenico Antonio Tripodi per le telefonate e i pacchi postali gonfi di materiale biobibliografico sulla storia della “dinastia d’arte” dei Tripodi.
Un particolare ringraziamento a Carmelita Tripodi per il racconto dell’incontro con Rostislav Pietropaolo, per le lettere di Mimì Occhilaudi, per il ricordo personale della sua collaborazione con la rivista “Incontri”.
Infine, un grazie sentito a Gresy Luppino, Carmen Monterosso e Mariella Flores, che hanno materialmente posto a Nino Condina e a Carmela Cutrì le domande sul secolo di vita attraversato.
[Tratto da: Domenico Forgione, Sant’Eufemia d’Aspromonte nell’età contemporanea. Storia, società, biografie, Il Rifugio Editore, Reggio Calabria 2021, pp. 9-10]