È partito ieri da Sant’Eufemia d’Aspromonte il secondo carico di aiuti che il Consolato ucraino di Napoli consegnerà alla popolazione martoriata dalla guerra in Ucraina e nei campi profughi. In totale sono stati confezionati circa 150 scatoloni di alimenti, generi di prima necessità, farmaci e prodotti medicali, indumenti, coperte.
Merito soprattutto di una comunità che, come sempre, si è dimostrata generosa e solidale nei confronti di chi soffre. Ogni altra considerazione perde importanza davanti alle immagini della morte e della distruzione, al pianto dei bambini, al dolore delle madri e degli anziani, al contorno sfocato del futuro di chi ha deciso di rimanere per combattere. C’è un popolo di disperati, in fuga dalle proprie case, che non esistono più. Basta osservare questo strazio per comprendere che ognuno di noi è chiamato ad aggiungere la propria goccia al mare della solidarietà registrata un po’ ovunque in questi giorni. Per questo oggi ci sentiamo tutti ucraini.
Molti negozianti di Sant’Eufemia hanno accettato di sistemare all’interno della propria attività commerciale i carrelli della solidarietà, impegnandosi al massimo per la buona riuscita dell’iniziativa. Ed è stato commovente osservare la cura con la quale, alcuni di loro, hanno addirittura selezionato per categoria e sistemato dentro gli scatoloni i prodotti acquistati dai clienti, semplificando così il lavoro dei volontari dell’associazione.
Una menzione speciale spetta infine al Centro per l’infanzia “Padre Annibale”, che ha messo a disposizione dell’Agape i locali della struttura, senza dei quali sarebbe stata impossibile una raccolta su vasta scala.
Grazie a tutti