Avevo assicurato agli organizzatori dell’incontro “SOS Viabilità Aspromonte” un mio intervento, che effettivamente era in scaletta. Ma l’evento, iniziato alle 17.30, ha registrato tanti interventi (alcuni oggettivamente estenuanti) e alle 20.15 sono dovuto andare via senza potere esporre il mio pensiero. Di questo mi scuso con gli organizzatori, con i rappresentanti istituzionali e con i cittadini intervenuti. Il tema dello svincolo è molto sentito dalla nostra popolazione: grande merito va riconosciuto al “Comitato per lo svincolo” che da anni conduce questa battaglia e ad Ambrogio Pancanno che si è fatto promotore di questo incontro con tre parlamentari del Movimento 5 Stelle: i deputati Giuseppe D’Ippolito ed Elisabetta Barbuto, il senatore Giuseppe Fabio Auddino.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei rappresentanti del Movimento e quelli successivi, finché sono rimasto nell’aula consiliare. Non ho avuto sensazioni positive, come tanti dei presenti e di coloro che hanno preso la parola. Nel mio piccolo ho sostenuto questa battaglia insieme al consigliere comunale Pasquale Napoli e al responsabile provinciale del PD per le politiche del territorio, Giuseppe Pinto. Abbiamo più volte tentato di accendere i fari su questa annosa vicenda, con lettere indirizzate al Ministero Infrastrutture e Trasporti, al governatore della Regione Calabria Oliverio, al sindaco della Città Metropolitana Falcomatà, al prefetto di Reggio Calabria, ad Anas. Poi siamo usciti dal PD, ma questa è un’altra storia.
Il ripristino dello svincolo era stata una promessa elettorale nelle passate regionali. La legislatura è finita e, credo, anche il tempo delle promesse. D’altronde l’intervento odierno del consigliere regionale Gianni Nucera è stato subito stoppato dalla replica dell’On. Barbuto, che ne ha sostanzialmente smentito la rappresentazione dei fatti.
Noi una risposta l’abbiamo avuta l’anno scorso e quella avrei voluto leggere, per sgombrare il campo dagli equivoci e per puntualizzare alcune questioni centrali, che a mio avviso sono state affrontate con un po’ di vaghezza e di approssimazione. È la risposta di Anas a una delle tante nostre lettere, datata 19 febbraio 2018. In un passaggio si legge: «Nonostante gli approfondimenti di Anas per inserire il nuovo svincolo, includendo anche la possibilità di intervenire sulle gallerie di recente costruzione, la suddetta proposta progettuale non ha ottenuto valutazione positiva da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del Ministero Infrastrutture e Trasporti, in considerazione dell’impatto dell’opera sulla sicurezza stradale, visti i molti vincoli che caratterizzano il contesto, nonché della rilevanza funzionale ed economica delle connesse misure mitigative, attesi i costi di demolizione e ricostruzione di opere di nuova realizzazione. Anche per la successiva ipotesi di “svincolo parziale” (contemplate le sole rampe da e per Reggio Calabria), individuata da Anas, onde evitare almeno di intervenire sulle gallerie già realizzate, non si è registrata la valutazione favorevole del MIT, a fronte degli aspetti legati alla sicurezza stradale e alla sostenibilità tecnico-economica dell’intervento. Pertanto, in merito alla richiesta di un nuovo svincolo autostradale per Sant’Eufemia, i pareri formulati dalle autorità preposte, MIT e CSLLPP, non rendono prospettabile l’inserimento di tale nuova opera, ancorché caratterizzata da sole manovre parziali, visti i vincoli oggettivi presenti».
Gli interventi ascoltati oggi sono stati un tiro a segno contro Anas, ma – carte alla mano – la questione appare leggermente diversa.
Avrei voluto chiedere se dall’anno scorso ad oggi sono cambiati i tecnici del MIT e la composizione del CSLLPP. In caso contrario oggi si è fatta soltanto aria fritta: e non è neanche detto che altri tecnici siano così propensi a smentire il parere di altri colleghi e una decisone che, nero su bianco, è nella risposta che Anas ha inviato alla prefettura di Reggio Calabria.
Il deputato D’Ippolito ha avuto l’onestà di ammettere che nel Contratto di Programma 2016-2020 lo svincolo non c’è. Per cui, in ogni caso, se ne potrebbe riparlare soltanto nella successiva programmazione.
Credo sia comprensibile la diffidenza dei cittadini, che condivido. Se ne sono viste talmente tante che ormai risulta difficile credere ad ulteriori promesse. Se poi i parlamentari oggi presenti a Sant’Eufemia saranno in grado di ribaltare la situazione cristallizzata nella lettera di Anas, noi saremo i primi a gioirne e ad applaudire. Ma prima vogliamo vedere i mezzi al lavoro per ripristinare ciò che ci è stato tolto, ingiustamente e con grave danno per la nostra comunità. Le rassicurazioni non bastano più.