Nuntio vobis gaudium magnum: habemus tesseram! Ebbene sì, ce l’ho fatta. L’Ordine dei giornalisti ha finalmente partorito il mio tesserino. Un travaglio lunghissimo, ma il bimbo sta bene. Me lo sto coccolando quasi sbalordito. Quando ieri ho telefonato al sindacato dei giornalisti della Calabria per avere aggiornamenti sulla situazione, quasi non credevo alle mie orecchie. Il piccolo era là, nel cassetto di Carlo Parisi e attendeva soltanto che uno della famiglia andasse a ritirarlo.
Il segretario del sindacato, tra il serio e il divertito, mi ha però rimproverato. Oggi è anche apparsa su CALABRIA ORA una sua replica al mio intervento di inizio settembre, che riproponeva l’articolo di denuncia postato sul blog il 31 agosto. Da quel che ho compreso, Parisi è rimasto infastidito da alcune telefonate scherzose (“ma glielo volete dare questo tesserino?”) e perché l’unico nome presente nel pezzo, a parte quello del commissario Cembran, era il suo. In realtà, il mio articolo non era “contro” di lui, né “contro” il sindacato, che anzi mi è stato di grande aiuto, sia nel dipanare una questione parecchio ingarbugliata, sia nel pungolare l’Ordine per il rilascio del tesserino. Probabilmente, il titolo scelto dal giornale (“L’Ordine dei giornalisti mi snobba da otto anni”) non sintetizzava al meglio il contenuto della mia lamentela. Ma come ben sa Parisi, i titoli non li scrivono gli autori degli articoli.
Riguardo alla precisazione di oggi (“Snobbato dall’Ordine? No, ed ecco il perché”), devo segnalare una piccola inesattezza, che però è sostanziale. Nel 2003, la tessera l’avevo richiesta. Lo so benissimo che esiste una procedura a parte rispetto a quella di iscrizione all’Albo. Non “me ne sono dimenticato”, come egli ipotizza con un pizzico di ironia. Né penso di avere trasgredito la saggia norma di raccontare “i fatti senza omissioni di sorta”. Tant’è vero che avevo ammesso di non avere seguito la pratica per anni, dopo la richiesta, e di avere dovuto saldare diverse quote annuali.
L’incidente è comunque chiuso, con reciproca soddisfazione. Abbiamo anzi scherzato su questa querelle. Una considerazione però va fatta. Neanche il tempo di leggere sul giornale la mia lettera e ho avuto il tesserino. Davvero una singolare coincidenza.
Yeah buddy!!! Un abbraccio! Laura
1000 auguri!!! Il primo consiglio è: lascia perdere il sindacato; il secondo è: non ci sono più sconti ed opportunità varie (negli anni si sono mangiati tutto tranne lo sconto per il cinema che è ridicolo); tre agli occhi delle testate cambia poco se uno scrive da precario guadagna sempre 5 cent a riga!!!
Firmato: un pubblicista dal 1999.
singolare coincidenza..per chi ci crede nelle coincidenze..piuttosto che tentare con l'ironia sorniona di coprire colpevoli ritardi sarebbe stato bello ammettere la mancanza.Trattasi di classe.Comunque, auguriiiiiiiiiiiii.Federica Pellegrini
@cirano la mia era una battaglia di principio. Non so proprio che farmene del tesserino da giornalista, anche perché ho smesso di collaborare con i giornali, ormai sette anni fa, proprio a causa degli umilianti 5 centesimi di cui parli tu… meglio il blog, fino a quando non ce li faranno chiudere!!!
Alleluja!!! Era ora…