Addio, campione

Ricordo il dito di Pietro Mennea puntato contro il cielo subito dopo avere tagliato il traguardo. L’osservavo ogni mattina, proprio di fronte al mio lettino.

Addio, campione

Pietro Mennea è una leggenda dell’atletica leggera italiana. Campione olimpico sui 200 a Mosca (1980), campione europeo sui 100 (Praga 1978) e sui 200 (Roma 1974 e Praga 1978), campione europeo indoor sui 400 (Milano 1978).
Ha partecipato a cinque Olimpiadi: 1972, 1976, 1980, 1984, 1988 (bronzo nel 1972 sui 200; bronzo nel 1980 nella staffetta 4×400).
Bronzo sui 200 e argento nella staffetta 4×100 ai mondiali di Helsinki del 1983. Argento nei 100 e nella staffetta 4×100 agli europei di Roma del 1974; bronzo nella staffetta 4×100 agli europei di Helsinki del 1971.
Cinque medaglie d’oro alle Universiadi, sette d’oro ai Giochi del Mediterraneo, 16 d’oro ai campionati italiani.
Il suo record mondiale sui 200 metri (19 secondi e 72 centesimi), stabilito a Città del Messico nel 1979, ha resistito fino al 1996 (battuto da Michael Johnson), risultando tra i più longevi della storia dell’atletica mondiale.

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