Sono orgoglioso di essere socio, da diversi anni ormai, dell’associazione umanitaria fondata nel 1994 da Gino Strada e dalla moglie, la compianta Teresa Sarti. Di quest’ultima amo sempre ripetere una frase bellissima, una sorta di regola morale alla quale, nel mio piccolo, cerco di ispirarmi: “se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremmo in un mondo più bello senza neanche accorgercene”.
Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori.
Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato oltre 5 milioni e mezzo di persone in 16 Paesi.
(dal sito: www.emergency.it)
Nella prefazione a Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra (Feltrinelli, 1999), Moni Ovadia sostiene che “i tempi delle palingenesi rivoluzionarie assolute e totalizzanti sono finiti, ma ci sono luoghi di rivoluzione nei posti più impensati: uno di questi luoghi è sicuramente il bisturi di Gino Strada”.
Strada è un chirurgo di guerra che “arriva quando tutti scappano, e mette in piedi ospedali di fortuna, spesso senza l’attrezzatura e le medicine necessarie, quando la guerra esplode nella sua lucida follia. Guerre che per lo più hanno un lungo strascico di sangue dopo la fine ufficiale dei conflitti: quando pastori, bambini e donne vengono dilaniati dalle tante mine antiuomo disseminate per le rotte della transumanza, o quando raccolgono strani oggetti lanciati dagli elicotteri sui loro villaggi. I vecchi afgani li chiamano Pappagalli verdi” (dalla quarta di copertina).
Ogni tanto qualcuno mi domanda cosa sia quel piccolo pezzo di stoffa bianco annodato allo specchietto retrovisore della mia auto. Sta là dal 2002, da quando Emergency invitò i cittadini ad esprimere la contrarietà all’ingresso dell’Italia nella guerra contro l’Iraq attaccando un pezzo di stoffa bianco alla porta di casa, al balcone, al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina o altrove.
D’altronde, l’articolo 11 della Costituzione non ammette equivoci: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Buon compleanno e lunga vita ad Emergency!