Alle primarie per l’elezione del segretario regionale del partito democratico, domenica 16 febbraio, voterò per Massimo Canale. Una decisione, va detto, non influenzata da logiche geografiche o di campanile. Voto Canale non perché dei quattro in lizza è l’unico candidato proveniente dalla provincia di Reggio Calabria. Se così fosse, una banale scelta di opportunità e non di merito, si ricadrebbe negli errori del passato, nel localismo e nel personalismo che hanno determinato quattro devastanti anni di commissariamento. La ragione fondamentale è un’altra ed è serissima, perché ha a che fare con il futuro del Pd in Calabria, con il progetto di una nuova visione del rapporto tra partito e società.
La candidatura di Canale archivia antichi steccati correntizi e di campanile, non soltanto perché sostenuta trasversalmente da renziani, cuperliani e civatiani. Ciò che la distingue dalle altre proposte è l’apertura a tutta un’area storicamente di sinistra ma non iscritta al Pd, spesso molto critica nei confronti dei democrats, che in Canale vede il riferimento alto e rappresentativo dei movimenti, dell’impegno civico, della contrapposizione frontale al “modello Reggio”. D’altro canto, Canale ha già ampiamente dimostrato di riuscire ad intercettare consensi fuori dal recinto partitico, come attesta quel 10% in più ottenuto rispetto alle liste che sostenevano la sua candidatura a sindaco contro Arena. Non un grigio burocrate di partito, bensì l’espressione più avanzata della lotta politica e culturale contro la gestione scopellitiana del potere, che nelle primarie “aperte” (alle quali, cioè, potranno partecipare anche i non iscritti al partito) può ritrovare una buona occasione per manifestarsi.
Canale rappresenta ciò che fino ad ora il Pd non è mai stato. L’entusiasmo e la spinta di una massiccia componente giovanile nascono proprio dall’aspettativa di un partito aperto a quanto di meglio offre il territorio. Nascono dalla sensazione di avere finalmente aperto le finestre delle segreterie per farvi entrare aria fresca. Nascono dalla promessa di un nuovo protagonismo agli amministratori locali, perché un partito che si ricorda di esistere solo quando c’è da racimolare qualche voto per questo o per quel candidato non ha ragione di esistere.
Infine, non va sottovalutato un aspetto solo apparentemente secondario. Il partito democratico calabrese, lacerato dai veti incrociati e dalle primarie fasulle del passato, umiliato dalla lotta fratricida per lo strapuntino personale a costo della mortificazione delle energie locali, per chiudere con quella stagione e rilanciarsi ha bisogno di un segretario a tempo pieno. Come Massimo Canale, che ha escluso una sua candidatura nei prossimi appuntamenti elettorali ed ha assicurato l’impegno esclusivo per la cura del rapporto con il territorio e l’ascolto delle sollecitazioni della base, nell’ottica di un partito che sia realmente cinghia di trasmissione tra società e istituzioni, periferie e centro.
Domenica 16 febbraio, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, il circolo di Sant’Eufemia “Sandro Pertini” allestirà il seggio elettorale “Sant’Eufemia-Sinopoli-San Procopio” nella sala della biblioteca comunale, all’interno del palazzo municipale.
Non dirò mai che voto Magorno perché Canale lo sostengono Adamo, Gigi Meduri, Mario Oliverio ecc.. Mai.
Voto Magorno perché è il modo per superare l'assetto di potere che ha distrutto il Pd in Calabria, piegandolo agli interessi delle oligarchie romane che ora Renzi tenta di spazzare via, e che in Calabria hanno avuto il volto del Commissario regionale Adriano Musi prima, e di Alfredo D'Attorre poi, deputato quest'ultimo per volontà di Roma e alle spalle dei calabresi.
Purtroppo, dietro Canale tenta di conservarsi e perpetuarsi proprio questo stesso assetto di potere che, se prevarrà (ma non prevarrà), segnerà la fine del partito in Calabria. Serve anche da noi una scossa, la stessa che Renzi ha dato a livello nazionale.
Mi spiace per Canale, sono deluso che lui si sia prestato a questa operazione gattopardesca. Sarà più forte di lui. Quando vede un muro libero sente il bisogno di affiggerci un manifesto con la sua faccia sopra.Eufemiese scocciato dal modo di fare politica
Se dobbiamo parlare di Gattopardi, mi pare che negli ultimi giorni siano usciti tutti dal letargo proprio per soccorrere Magorno… Loiero, Bova, per fare qualche nome di quelli che, dal tuo punto di vista (vado per deduzione), hanno fatto invece il bene del Pd in Calabria.
Un bel modo di fare politica, ma anche soltanto di rapportarsi con gli altri in una discussione che ritengo civile (ognuno vota chi gli pare e per le motivazioni che reputata più opportune) sarebbe anche quello di metterci la faccia, caro "Eufemiese scocciato dal modo di fare politica".
Fermo restando che questa è una competizione interna al partito e che dal 17 dovremo remare tutti nella stessa direzione, chiunque sarà chiamato a guidare il Pd
Mi sa che in Calabria, dopo anni di Commissari inviati a fare danni da Roma, abbiamo eletto al primo turno un nuovo Segretario regionale: Ernesto Ernesto Magorno. Un sincero in bocca al lupo. Il PD calabrese ha bisogno di cambiare profondamente. Ernesto e' l'uomo giusto.