Viene difficile dare torto a Rocco Rugari quando sostiene che no, così non si può andare avanti e forse è giunto il momento di gettare la spugna. Qualche notte fa è successo un fatto molto grave al campo di tiro a volo “Giuseppe Garzo”. Ignoti – ma di certo vandali e vigliacchi – si sono introdotti all’interno della struttura dedicata dal 1973 a uno dei soci fondatori dell’omonima associazione sportiva costituita l’anno precedente e, una volta dentro, hanno smontato e portato via dieci macchine lancia piattelli del “percorso caccia” e dello “skeet”, piattelli e altre attrezzature del campo. Un danno economico di circa 20.000 euro, non bruscolini per una società sportiva che si mantiene per lo più con l’autotassazione degli iscritti e con il denaro che qualche socio negli anni ha anticipato e chissà quando avrà indietro.
Ciò che più brucia è però la ferita allo spirito di questo gruppo di amici. Rugari c’era quando l’associazione è stata costituita più di quarant’anni fa e per venti (dal 1992 al 2012) ne è stato presidente, prima di passare la mano a Raffaele Monterosso per un saggio ricambio generazionale. Il campo di tiro a volo rappresenta, per lui e per molti altri, un sogno realizzato, ma anche importanti traguardi sportivi e gratificanti riconoscimenti ottenuti in tutta Italia. Senza fare l’elenco, citiamo la recente vittoria nel campionato regionale specialità “Fossa universale” a squadre, un’affermazione che a settembre farà volare a Bergamo i tiratori eufemiesi per la disputa della finale nazionale.
I due campi di “Fossa universale” non hanno subito danneggiamenti, per cui dovrebbero svolgersi regolarmente gli eventi già calendarizzati per la stagione estiva (13 luglio: trofeo “Città di Sant’Eufemia”; 16-17 agosto: trofeo “Garzo”, trofeo “Pillari”, trofeo “Lombardo”). Però il colpo psicologico è duro da assorbire e il futuro diventa un punto interrogativo che richiede una considerazione pacata e seria: vale la pena proseguire?
Tutto ciò che serve per creare aggregazione o utilità sociale è sacro, si tratti di strutture pubbliche, private, in uso alle associazioni. Le donne e gli uomini che se ne servono per fini di promozione sociale e del territorio vanno sostenuti e incoraggiati, non feriti a morte nell’entusiasmo, la parolina magica che spesso ripete un caro amico, da almeno 35 anni in prima linea nel campo del volontariato: “se manca l’entusiasmo non si va da nessuna parte, perché ogni attività ci apparirà un sacrificio e non un momento di crescita, nostro e della comunità”.
Chi ha compiuto questo inqualificabile atto può ancora rimediare restituendo il bottino del raid vandalico, che oltretutto è di complicata collocazione sul mercato. Questa sì che sarebbe una bella notizia.
mi auguro che i vandali si pentino,ai miei compaesani bisogna portare rispetto….
Speriamo che si avveri domenico … sarebbe cosa molto gradita … farli ritrovare… anche perche e una disciplina quella del tiro a volo che sta crescendo… e proprio adesso che ce stato il cambio del presidente e un vero peccato …. fermarlo per questi motivi ….
Quello che successo est molto grave. Hanno colpito non la struttura ma l entusiasmo e la volontà di chi, pur tra mille difficoltà, cerca di fare qualcosa non per se stesso ma per il paese. Comunque non ci si deve scoraggiare ma reagire ed andare avanti contro chi pensava il contrario.